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Ucraina: la filiera canadese

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Traduzione: OSSIN

Ucraina, aprile 2014 - Ma perché diavolo un paese come il Canada, patria dei "Caschi blu", nazione considerata "promotrice" di pace nel mondo, prende le parti di un movimento golpista estremista, volgendo le spalle alla Russia che siede insieme a lui nel G8? Analisi di Ahmed Bensaada

 

 

Durante tutto il periodo di effervescenza "rivoluzionaria" che ha preso la capitale ucraina tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014, John Baird, l'attuale ministro degli affari esteri canadese, ha dato prova di un iper-attivismo filo-ucraino che non è passato inosservato. Le sue dichiarazioni "d'amore" in favore dei ribelli di Euromaidan e le sue mitragliate verbali, tonanti e bellicose, contro il presidente Putin e la Russia hanno di ché lasciare perplessi. Tanto più che la contestazione ucraina era organizzata da gruppi paramilitari violenti, dai forti connotati neonazisti, affiliati all'estrema destra ultra-nazionalista.


Ma perché diavolo un paese come il Canada, patria dei "Caschi blu", nazione considerata "promotrice" di pace nel mondo, prende le parti di un movimento golpista estremista, volgendo le spalle alla Russia che siede insieme a lui nel G8?


La risposta è fornita in parte da Baird stesso in una recente intervista nella quale ha spiegato la strategia del suo governo: "Io credo che troppo spesso alcune persone abbiano l'idea che il Canada sia in qualche modo una sorta di arbitro nel mondo (...) No, noi abbiamo degli interessi. Noi facciamo la promozione dei valori canadesi e questo è estremamente importante "(1).


Le linee generali enunciate in questa dichiarazione esprimono chiaramente la volontà del governo canadese di rompere con una certa immagine di una Canada "neutrale" e "promotore di pace nel mondo". Al suo posto, vengono sottolineate due idee principali: prima di tutto gli interessi del Canada e poi la promozione dei suoi valori.


Questa dichiarazione ha quanto meno il merito di essere chiara e non ambigua, pertinente con le azioni avviate sul piano diplomatico che mostrano un tratto di carattere particolare della diplomazia canadese.


 

Baird a Maidan

In occasione dei drammatici avvenimenti ucraini, molte personalità politiche occidentali hanno effettuato il loro "pellegrinaggio" e offerto a gara il loro sostegno ai contestatori di piazza Maidan. John Baird è stato uno di loro. Ma, a differenza degli altri, vi è andato due volte. La prima, il 5 dicembre 2013, per dire in ucraino che era "fiero" di loro (2) e poi, il 28 febbraio 2014, per incontrare i nuovi dirigenti ucraini "designati" dal "popolo" di Maidan, alcuni dei quali sono membri notoriamente conosciuti di partiti di estrema destra, apertamente xenofobi (3). Tra le due visite, un colpo di Stato aveva rovesciato il governo democraticamente eletto di Viktor Yanukovich (4).

Nel numero di gennaio-febbraio 2014 di "Policy Magazine" (la cui prima pagina porta il ritratto sorridente di Baird), l'editorialista L. Ian McDonald commenta in questo modo il primo viaggio del capo della diplomazia canadese a Kiev: "Mentre altri paesi, come gli Stati Uniti, la Francia e la Germania si sono mantenute ai margini, Baird è andato a piazza Maidan a Kiev e si è pubblicamente schierato coi manifestanti" (5). E Baird ha aggiunto: "Era quasi come stare in una rivoluzione" (6).



La prima pagina della rivista Policy Magazine (Gennaio-febbraio 2014)


Ridondante sullo stesso tema, Yaroslav Baran, un ex consigliere della comunicazione dell'attuale primo ministro canadese Stephen Harper, scrive: "John Baird ha preso l'audace decisione di andare lui stesso a Kiev. Perché il Canada può fare per l'Ucraina quello che nessun altro paese può fare. E il Canada ha sempre avuto un interesse (per l'Ucraina) maggiore di qualsiasi altro paese" (7).


E' come se il Canada, in assenza di una leadership internazionale su taluni dossier (e, ovviamente, in conformità coi suoi interessi e la promozione dei suoi valori), volesse sempre essere il primo a osare o ad imporsi come quello che fa di più. Il caso dell'Ucraina ne è un caso di scuola.



Baird a piazza Maidan (5 dicembre 2013)


L'indipendenza dell'Ucraina

Bisogna dire che l'interesse che porta il Canada in Ucraina non è di oggi, al contrario. Già all'epoca della dissoluzione dell'URSS, questa volontà di essere il "primo" per l'Ucraina  fu dovuto a un concorso di circostanze. Vediamo.


Il 25 agosto 1991 Yun Shymko e Wasyl Veryha, rispettivamente presidente e segretario generale del "Congresso mondiale degli Ucraini liberi", inviarono una lettera al presidente statunitense Bush padre chiedendogli di "riconoscere l'indipendenza dell'Ucraina proclamata dal suo governo legittimo il 24 agosto 1991". 

L'indomani, cioè il 26 agosto 1991, spedirono una analoga lettera a Brian Mulroney, primo ministro canadese dell'epoca, suggerendogli che il tempo e il luogo appropriato per questo annuncio sarebbe stato "a Edmonton, questo week end, nel corso dell'apertura delle festività per il centenario dell'insediamento degli Ucraini in Canada, che si vogliono trasformare in una esuberante celebrazione dell'indipendenza tanto attesa dell'Ucraina". E aggiungevano: "Come rispettato leader della comunità internazionale, lei non deve esitare a cogliere questa occasione storica. Non ve ne sarà una seconda" (8).


Lo stesso giorno, Bush riceveva Mulroney a Kennebunkport, nel Maine. Nel corso di una lunga conferenza stampa congiunta, furono entrambi interpellati sulla questione della indipendenza dell'Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti rispose con un vago: "Occorre attendere e vedere", mentre il primo ministro canadese fece sapere che "Noi intendiamo rispettare la volontà liberamente espressa dal popolo dell'Ucraina" (9).


Si racconta che Bush, manifestando la propria inquietudine, avrebbe tentato di convincere Mulroney a non riconoscere tanto rapidamente l'Ucraina, perché, secondo lui, sarebbe stato "troppo clamoroso". Ma il primo ministro canadese gli avrebbe risposto: "Sorry, George, but i'm going to do it" (Mi dispiace, George, ma io lo farò" (10).


Ogni promessa è debito. Il 2 dicembre 1991, il Canada diventava il primo paese occidentale a riconoscere l'Ucraina (11). Gli Stati Uniti riconobbero la sua indipendenza (insieme alle altre repubbliche sovietiche separatiste) solo il 25 dicembre 1991, lo stesso giorno delle dimissioni di Mikhail Gorbaciov, ultimo presidente dell'URSS (12).


Per questa "alta azione militare", Mulroney ricevette nel 2007 l'Ordine del re Iaroslav il Saggio, la più alta onorificenza del governo ucraino. Presente all'alta cerimonia, Harper pronunciò un discorso nel quale si felicitava con l'insignito, affermando che "nessun altro paese occidentale ha legami così stretti con l'Ucraina del Canada". Concluse il suo intervento precisando che il "suo nuovo governo avrebbe continuato a sostenere il diritto dell'Ucraina a scegliere il proprio destino, senza alcuna ingerenza da parte di interessi stranieri, perché gli Ucraini, come ogni altro popolo, hanno diritto alla libertà alla democrazia, ai diritti della persona e al primato del diritto" (13)



Brian Mulroney e Stephen Harper durante la cerimonia della consegna dell'onorificenza ucraina (2007)


A questo punto, occorre notare che, tra il riconoscimento dell'Ucraina nel 1991 e il conferimento dell'onorificenza a Mulroney nel 2007, un avvenimento importantissimo vi era stato in Ucraina: la rivoluzione "arancione". E' ciò che spiega probabilmente perché la decorazione venne consegnata a Mulroney (16 anni più tardi) dal presidente Viktor Yuschenko, "eroe" di questa "rivoluzione" e non dai suoi predecessori. Ma contrariamente alla fallace dichiarazione di Harper a proposito della "ingerenza straniera", il Canada ha avuto un ruolo decisivo in tutti i "disordini" politici dell'Ucraina post-sovietica.


Il volto canadese della "rivoluzione" arancione

Come ho spiegato in un precedente articolo (14), la "rivoluzione" arancione è una rivolta popolare che ha sconvolto la piazza ucraina nel 2004. Guidata da un movimento chiamato "Pora" ("E' l'ora", in ucraino), fa parte di un insieme di rivolte battezzate "rivoluzioni colorate", che si sono realizzate nei paesi dell'est e nelle ex Repubbliche sovietiche nel corso degli anni 2000.


La contestazione popolare dei giovani attivisti ucraini dell'ondata arancione è riuscita ad annullare il secondo turno delle elezioni presidenziali del 2004. Lo scrutinio che vedeva contrapposti il candidato filo-russo Viktor Yanukovich al candidato filo occidentale Viktor Yuschenko era stato vinto dal primo. Un terzo turno, imposto dalle manifestazioni, vide la vittoria di Yuschenko, per la soddisfazione del campo occidentale.


Nonostante si mostrino come spontanee, è notorio che tutte queste “rivoluzioni”, e in particolare quelle di colore arancione, sono state pianificate e finanziate da organismi governativi statunitensi di “esportazione” della democrazia, come l’United States Agency for International Development (USAID), la National Endowment for Democracy (NED), l’International Republican Institute (IRI), il National Democratic Institute for International Affairs (NDI), la Freedom House (FH), oltre all’Open Society Institute (OSI) di George Soros, l’illustre miliardario e speculatore finanziario statunitense (15)



Manifestanti del movimento “Pora” (2004)


Ma, a differenza delle ingerenze statunitensi nella “rivoluzione” arancione, che sono ben documentate, quella del Canada sono abbastanza sconosciute.

In una importante inchiesta pubblicata nel 2007 col titolo esplicito “Agente arancione: il nostro ruolo segreto in Ucraina”, il giornalista canadese Mark MacKinnon spiega dettagliatamente il ruolo del Canada in questa “rivoluzione” (16).


Prima di tutto c’è Andrew Robinson, l’ex ambasciatore canadese in Ucraina, in servizio all’epoca dei fatti.



Andrew Robinson, ex ambasciatore canadese in Ucraina


A partire da gennaio 2004, vale a dire solo qualche mese dopo il successo della “rivoluzione” delle Rose in Georgia (un’altra rivoluzione “colorata”), Robinson riconosce di avere, con cadenza mensile, organizzato e presieduto delle riunioni segrete di ambasciatori di 28 paesi occidentali che desideravano l’arrivo al potere di Yuschenko.


Fin dalla primavera del 2004, si è messo in contatto con gli attivisti del movimento Pora ed ha offerto loro 30.000 dollari attraverso un fondo speciale dell’ambasciata canadese. Confermando questo aiuto, Vladislav Kaskiv, un dirigente di Pora, ha dichiarato: “Lui (Robinson) era là… proprio quando il movimento ha cominciato”.



Vladislav Kaskiv


Il diplomatico canadese ha ammesso che la sua ambasciata aveva versato, in tutto, 500.000 dollari per “promuovere elezioni eque” in Ucraina e riconosciuto il suo innegabile contributo alla vittoria di Yuschenko su Yanukovich. Cosa che spinge Kaskin a dire: “Andrew Robinson è un eroe della rivoluzione”.


Un altro personaggio canadese importante nel contesto della “rivoluzione” arancione è Boris Wrzesnewskyj, deputato canadese di origine ucraina. Wrzesnewskyj appartiene al partito liberale, così come il primo ministro dell’epoca, Paul Martin, del quale è considerato amico.



Boris Wrzesnewskyj


“Il Canada ha avuto molta influenza con mezzi ‘soft’ che sono difficili da quantificare”, ha confessato. “Dietro le quinte, noi abbiamo giocato un ruolo importantissimo”.

E questo non è dire poco, perché infatti Boris Wrzesnewskyj ha giocato su diversi tavoli.


A causa delle sue origini e della relazione privilegiata intrattenuta col Primo Ministro canadese, è stato un importante intermediario tra Martin e Yuschenko. Come osservatore (inviato dal Canada) durante il secondo turno delle elezioni presidenziali ucraine del 2004, ha riempito i giornali con le sue denunce e condanne delle irregolarità del voto.


L’articolo di MacKinnon parla anche del rapporto “ambiguo” tra Wrzesnewskyj  e Yaroslav Davydovych, il capo della Commissione centrale elettorale ucraina. E’ stato proprio quest’ultimo a non voler proclamare l’elezione di Yanukovich al secondo turno elettorale. Questione di parargli il culo, Wrzesnewskyj aveva promesso (a lui e alla sua famiglia) un salvacondotto per il Canada in caso di “complicazioni post-elettorali” e questo in accordo con Karl Littler, l’aggiunto capo di gabinetto di Paul Martin.



Yaroslav Davydovych


Wrzesnewskyj ha anche versato del denaro alla “rivoluzione” arancione. Ha finanziato missioni di osservazione elettorale con 250.000 dollari del suo ed ha messo a disposizione degli attivisti del Pora il suo appartamento nel centro di Kiev.


Per sorvegliare il buon andamento del 3° turno delle elezioni presidenziali ucraini, 12.000 osservatori internazionali sono stati sparpagliati per tutto il paese, provenendo, tra l’altro, dal Canada, dagli Stati Uniti, da Israele, dalla Germania e dalla Polonia.


Per impulso di Wrzesnewskyj, il governo canadese ha inviato la delegazione più importante, composta da 500 osservatori e presieduta dall’ex primo ministro John N. Turner.



John N. Turner


Oltre a questo importante contributo, il Congresso degli Ucraini Canadesi (UCC) si è incaricato dell’invio di 300 osservatori, ai quali si sono aggiunti circa 200 osservatori canadesi trasferiti in Ucraina. In tutto, il Canada ha fornito quasi mille osservatori per questa missione di controllo (17).


A proposito del ruolo degli osservatori canadesi, MacKinnon fornisce una importantissima osservazione: “Prima ancora di arrivare, essi hanno chiaramente detto che il loro obiettivo non era solo quello di sorvegliare lo svolgimento delle elezioni, ma di impedire a Yanukovich di diventare presidente”


Di ritorno in Canada dopo la vittoria del campo arancione in Ucraina, venne redatto un dettagliato rapporto della missione (18). Nella lettera di presentazione redatta da John N. Turner e indirizzata a Paul Martin, si legge: “Si è trattato di un lavoro di gruppo e la delegazione canadese ha svolto il suo compito secondo gli standard professionali più elevati. Nostra missione era di osservare le operazioni elettorali, per assicurarsi che fossero rispettose dei principi democratici – niente di più”.


Il “niente di più” volutamente aggiunto dopo il trattino è sbalorditivo. Perché Turner ha ritenuto necessario aggiungere questa espressione? A che cosa fa riferimento il “più”? Oppure è stato aggiunto per smentire ogni altro ruolo suscettibile di gettare discredito sulla missione?


Il rapporto menziona anche la stretta collaborazione della missione canadese con le organizzazioni statunitensi di esportazione della democrazia come l’IRI e il NDI, quegli stessi che hanno pesantemente sostenuto la “rivoluzione” arancione. Ricordiamo che queste due organizzazioni sono associate rispettivamente al partito repubblicano e democratico statunitense. D’altra parte l’IRI è diretto dal noto senatore John McCain mentre il NDI è presieduto da Madeleine K. Albright, l’ex segretaria di Stato USA.


Questa collaborazione tra il governo canadese e queste organizzazioni statunitensi non è né fortuita né occasionale. Al contrario la loro collaborazione è ben rodata come emerge dall’esempio che segue.


Dal 10 al 16 dicembre 2013, una delegazione composta da rappresentanti di diversi partiti politici algerini ha svolto una missione in Canada. I partecipanti sono stati ricevuti nelle sedi della Camera dei Comuni, della biblioteca parlamentare, del Senato e di diverse formazioni politiche. Nel corso del loro soggiorno, hanno avuto incontri coi dirigenti dei principali partiti canadesi. Quale è il problema? L’organizzazione, il trasporto, la sistemazione alberghiera, i pasti e perfino l’argent de poche sono stati forniti dal NDI (19).


Un’ultima piccola precisazione: Ruslana, la sorella di Boris Wrzesnewskyj è molto amica di Katerina Chumachenko, moglie dell’eroe della rivoluzione arancione e vincitore del 3° turno delle elezioni presidenziali, Viktor Yuschenko. (20).


Nata negli Stati Uniti, Katerina è cittadina statunitense. Ha occupato vari posti nel governo USA, in particolare quello di direttrice aggiunta dell’Ufficio dei rapporti col pubblico della Casa Bianca, durante l’amministrazione Reagan (21) . Ella ha ottenuto la cittadinanza ucraina solo nel 2005, quando è diventata la Prima Signora dell’Ucraina (22).



Katerina e Viktor Yuschenko


E’ Adrienne Clarkson, l’ex Governatrice generale del Canada che ha rappresentato il Canada in occasione dell’investitura del presidente Yuschenko nel 2005. Ostentando un foulard arancione durante la cerimonia, stava seduta al fianco della Prima Signora, Katerina Yuschenko. Durante il pranzo d’onore, il presidente appena eletto le ha detto: “Lei sottostima probabilmente fino a che punto sia importante che il Canada sia rappresentato qui”. E lei ha riconosciuto di essersi molto commossa a queste parole (23)



Adrienne Clarkson, ex governatrice generale del Canada


Epilogo: Vladislav Kaskiv, l’attivista di Pora, è stato nominato consigliere speciale del presidente Yuschenko. Yarolaslav Davydovych è stato accolto nel 2009 come un eroe della “rivoluzione” arancione dai parlamentari del partito liberale canadese. Boris Wrzesnewskyj, quanto a lui, è diventato consigliere speciale del leader liberale con delega alle “democrazie emergenti” (24).


La presidenza di Viktor Yuschenko è stata segnata da una divisione del movimento arancione e da un “governo assolutamente incompetente e clientelare come i predecessori corrotti e venali, se non di più” (25).


Il presidente “arancione” si è anche messo in mostra per avere rivalutato la figura di Stepan Bandera, il nazionalista ucraino e collaboratore dei nazisti tanto venerato dai militanti dell’estrema destra radicale e fascista di Euromaidan (26). Yuschenko non è stato nemmeno risparmiato dalla stampa canadese. Infatti, in un articolo risalente al 2010 (pochi mesi dopo l’elezione presidenziale), Doug Saunders del quotidiano di Toronto “The Globe and Mail” scrive: “Il Canada, con un gesto inabituale, ha finanziato le organizzazioni giovanili che hanno sostenuto Yuschenko e ha fornito una assistenza diplomatica al movimento. Anche questo è stato rimosso quando il regime di Yuschenko è diventato corrotto, anti-riformista e pieno di divisioni nello stesso anno della vittoria. Inoltre sono spariti gli investimenti canadesi, ivi comprese le decine di milioni versati ad un progetto finalizzato a contenere i danni provocati dal reattore nucleare di Chernobyl, un progetto paralizzato dalla corruzione e dal settarismo” (27).


Viktor Yuschenko ha ottenuto un magro e deludente 5,45% al primo turno delle elezioni presidenziali del 2010, molto distante da Viktor Yanukovich che venne democraticamente eletto al secondo turno. In un solo mandato, l’ondata arancione venne spazzata via.



L’Euromaidan e la comunità canado-ucraina

Lo smisurato interesse del Canada per l’Ucraina, un paese situato a migliaia di chilometri dalle sue frontiere, col quale non condivide né la lingua, né la storia né la cultura si può comprendere solo tenendo conto dell’importanza della comunità canado-ucraina.


Secondo il censimento del 2011, questa comunità conta più di 1,2 milioni di persone, vale a dire quasi il 4% della popolazione canadese (28). Questa diaspora rappresenta il più grande gruppo di popolazione di origine ucraina nel mondo, dopo quelle dell’Ucraina stessa e della Russia. Gli emigranti ucraini sono arrivati in Canada a ondate successive, la prima delle quali risale a molto prima del 1891.


Secondo Nina Bachkatov, giornalista e specialista della Russia, le prime ondate di immigrazione furono seguite da “tutti quelli che sono sfuggiti alla sovietizzazione dopo il 1917, ma anche da collaborazionisti nazional-socialisti partiti dopo la Seconda Guerra Mondiale”, cosa che spiega, secondo lei, il carattere in maggioranza conservatore e anticomunista della diaspora ucraina nell’America del Nord (29).

Il sentimento storicamente e generalmente antisovietico di questa comunità si è trasformato in una posizione esplicitamente antirussa alla luce dei recenti avvenimenti in Ucraina.


La diaspora canado-ucraina comprende numerose celebrità in vari ambiti, come le arti, lo sport, la scienza (30). In politica, i membri di questa comunità sono presenti nelle istituzioni provinciali e federali: Governatori generali del Canada, Luogotenenti- governatori del Saskatchewan, Primo Ministro del Saskatchewan, senatori, deputati, ecc. (31).


Nel 2006, il 52% dei canadesi di origine ucraina vivevano nelle Prairie provinces (Alberta, Saskatchewan e Manitoba), contro il 28% in Ontario e il 16% nella Colombia Britannica (32).


In talune città delle province dell’Ovest, la proporzione di Canadesi di origine ucraina è molto più elevata della media nazionale: 16% a Winnipeg (Manitoba), 14% a Edmonton (Alberta) e 7% a Calgary (Alberta) (33).


Il peso demografico di questa comunità e la sua presenza nelle diverse sfere della società canadese fa di questa diaspora una delle più influenti nella politica canadese, molto più di ogni altro gruppo dell’Europa dell’est. Essa rappresenta dunque un potenziale elettorale non trascurabile nelle elezioni canadesi.


In tale ordine di idee, Michael Byers, titolare della Cattedra di ricerca canadese di politica e diritto internazionale all’Università della Colombia Britannica, riconosce che “ogni grande comunità della diaspora ha una capacità di influenza sulla politica candese, e certamente 1,2 milioni di persone sono un fattore che è capace di influenza qualsiasi leader politico”, pur segnalando che la politica estera canadese non dipende solo da fattori interni (34).


Assai critico verso la politica estera della coppia Harper-Baird, Christopher Westdal, l’ex ambasciatore canadese in Ucraina (1996-1998) e in Russia (2003-2006), spiega che la posizione ciecamente filo-ucraina e assai anti-russa del governo canadese attuale non può spiegarsi se non con motivi di politica interna: “Il Canada è la casa di quasi 1,3 milioni di Canadesi di origine ucraina e nel 2015 vi saranno le elezioni federali”. E aggiunge: “Noi abbiamo una politica estera calibrata su una diaspora. 
Questo può funzionare per le elezioni, ma non vale un granché nel mondo” (35).


La comunità canadese di origine ucraina è raggruppata in una moltitudine di istituzioni (36), alcune delle quali assai attive nel campo socio-politico canado-ucraino. Il Congresso degli Ucraini-Canadesi (UCC) è una delle più importanti. Creata nel 1940, raggruppa attualmente una trentina di organizzazioni nazionali, provinciali o locali. 

Secondo il loro sito, l'UCC "rappresenta la comunità canadese del Canada, promuove i rapporti con l'Ucraina e individua e risponde ai bisogni della comunità ucraina del Canada per assicurare la sua esistenza e il suo sviluppo, per il miglioramento del tessuto socio-culturale del Canada" (37). Ricordiamo che è stato proprio l'UCC a inviare qualche centinaio di "osservatori" in Ucraina per supervisionare il terzo turno delle elezioni presidenziali del 2004. E' d'altra parte per questa ragione che Adrienne Clarkson ha conferito a questo Congresso un "Certificato di elogio" (una onorificenza assai raramente conferita, pare). "I vostri osservatori hanno contribuito all'impegno internazionale di assicurare un clima neutrale e non partigiano perché gli elettori ucraini godessero degli agi e della sicurezza necessari per votare apertamente e liberamente. Con la loro abnegazione, il loro attaccamento al lavoro e i loro sacrifici, i partecipanti alla missione costituiranno una ispirazione costante per tutto quelli e quelle che lottano per conquistare il diritto democratico ad elezioni libere e giuste", ha solennemente dichiarato (38)



I membri dell'UCC (2010)


Avrebbe usato altrettanto lirismo sulla "nobile" missione degli "osservatori" se avesse saputo che, nonostante la loro proclamata neutralità, molti di loro erano giunti all'aeroporto Boryspil di Kiev bardati di arancione, il colore dei filo Yuschenko (39)?

Dal 2007, l'UCC è presieduto dal canado-ucraino Paul Grod. Quest'ultimo ha svolto un ruolo importante nella "rivoluzione" arancione nella misura in cui è stato lui a guidare la missione di osservatori inviata nel 2004 dall'UCC e poi insignita dalla signora Calrkson. Nel dosseir "Ucraina" della diplomazia canadese, Grod è un protagonista. Nel 2012 e 2013 il magazine Embassy, settimanale canadese di politica estera, lo ha collocato tra le 80 persone più influenti della politica estera canadese (40).


Paul Grod ha accompagnato Stephen Harper nel suo viaggio a Kiev il 22 marzo scorso. Prima lo aveva incontrato l'11 marzo 2014, il 30 gennaio 2014 e il 9 novembre 2013. Il presidente dell'UCC ha anche accompagnato John Baird nei suoi due viaggi a Kiev di cui abbiamo detto prima (5 dicembre 2013 e 28 febbraio 2014). inoltre ha avuto degli incontri con lui il 31 gennaio 2014 e il 27 novembre 2013.


Tutti questi incontri al più alto livello sono la dimostrazione di una concertazione regolare tra il governo canadese e i membri influenti della comunità canado-ucraina, in particolare il presidente dell'UCC, Paul Grod. I viaggi, dal canto loro, dimostrano una chiara convergenza di visioni nel dossier ucraino.


E' probabilmente per questo che il nome di Paul Grod figura nella lista delle personalità canadesi sanzionata dal governo russo (41).


La consultazione del sito dell'UCC mostra che una nuova rubrica, battezzata "Euromaidan" è stata aggiunta al menu principale. Vi si trovano delle note di informazione quotidiane che non sono affatto diverse dai comunicati stampa del Ministero degli affari esteri canadesi, oltre a una pagina con le coordinate bancarie per "sostenere finanziariamente Euromaidan" (42)


La stessa volontà di raccogliere fondi per l'Euromaidan è anche visibile sul sito dei Servizi Sociali ucraino canadesi (UCSS), un'altra organizzazione canado-ucraina. "Grazie per il vostro contributo per Euromaidan, manifestazioni pacifiche e democratiche che si sono svolte a Kiev e in altri centri ucraini. Tutti i fondi raccolti a questo scopo saranno utilizzati per fornire cibo, medicine e vestiti caldi per i manifestanti che ne hanno bisogno", dice un messaggio firmato da Bozhena Iwanusiv, la presidente dell'UCSS (43). Evidentemente non viene fornita alcuna informazione sui manifestanti dell'estrema destra fascista e neo-nazista, né sulle armi utilizzate dai violenti militanti del "Pravy Sektor" (44), né sulla compromettente discussione tra il capo della diplomazia europea Catherine Ashton e il ministro degli affari esteri estone Urmas Paet a proposito dell'identità degli sniper di Maidan (45)


Dal canto suo, l'Unione degli studenti ucraini canadesi (SUSK) non nasconde i suoi colori. Sul loro sito, si possono leggere molti comunicati filo-Euromaidan. La presidente del SUSK, Christine Czoli, ha soggiornato a Kiev dal 16 al 19 dicembre 2013 per "portare il suo sostegno ad Euromaidan". "Questa gente è fatta di veri eroi e i loro sacrifici e il loro impegno quotidiano sono quello che mantiene Euromaidan", ha dichiarato (46). Il suo passaggio è stato immortalato in un video dove la si vede prendere pubblicamente la parola sulla scena della piazza Maidan e la cui descrizione recita: "L'Unione degli Studenti canadesi ucraini (SUSK) sostiene attivamente Euromaidan e l'integrazione dell'Ucraina all'Europa" (47).


In Canada l'aiuto pubblico allo sviluppo dei paesi esteri è gestito dall'Agenzia canadese di sviluppo internazionale (ACDI). Tra i 20 paesi destinatari di questi aiuti, uno solo si trova in Europa: l'Ucraina. I numerosi programmi ad esso destinati sono quasi tutti collegati alla governance e al rafforzamento della democrazia (48).


Questa "esportazione" della democrazia si fa anche con altri mezzi che non dipendono dall'ACDI. E' il caso del Programma Parlamentare Canado-Ucraino (CUPP). Creato nel 1991 per commemorare il centenario dell'inizio dell'immigrazione ucraina in Canada, il CUPP è un progetto la cui finalità è di promuovere e assistere il processo di democratizzazione in Ucraina. Finanziato dalla comunità ucraina e sostenuto dal Gruppo di amicizia parlamentare Canada-Ucraina , il CUPP si sostanzia in uno stage sulla democrazia parlamentare e la politica comparata alla Camera dei comuni, destinato a giovani studenti ucraini. Questo stage ha luogo ogni anno al Parlamento del Canada a Ottawa.


Uno degli obiettivi di questo programma è di contribuire alla formazione dei futuri leader ucraini. Effettivamente molti studenti che hanno seguito questa formazione hanno ottenuto posti importanti: diplomatici, professori universitari, consiglieri ministeriali, aggiunti di deputati del parlamento ucraino, ecc (49).


Il gruppo di amicizia Canada-Ucraina, attualmente presieduto dal deputato conservatore Robert Sopuck, conta13 membri tra cui il vice presidente Peter Goldring e la senatrice Raynell Andreychuk, oltre ai deputati James Bezan e Ted Opitz (50). Per la cronaca, è stato Opitz che ha battuto Boris Wrzesnewskyj, deputato liberale uscente - e artefice della "rivoluzione" arancione - alle elezioni federali del 2011 per soli 26 voti (51). Da segnalare anche che sia Optiz che  Wrzesnewskyj sono ferventi partigiani del CUPP, il secondo avendo contribuito per anni al suo finanziamento (52).


L'edizione 2013 del CUPP ha messo insieme 34 studenti affidati a 34 membri del Parlamento canadese, tra cui diversi ministri ed ex ministri. Tra i deputati, citiamo Ted Opitz, James Bezan e Peter Goldring (53).


Il 4 novembre 2009 Peter Goldring fece la seguente dichiarazione alla camera dei Comuni del Canada: "Signor Presidente, mi fa piacere riconoscere 25 giovani delegati provenienti dall'Ucraina che ci hanno reso visita nel corso delle ultime otto settimane. Sono là, negli uffici dei deputati, per imparare a conoscere la più importante istituzione democratica del Canada: il Parlamento del Canada. Questi giovani, che rappresentano il programma parlamentare Canada-Ucraina, incarnano gli ideali più alti del successo e del servizio alla comunità. Questi giovani, come Roman Bits del mio ufficio, sono i futuri dirigenti dell'Ucraina. Il Canada e l'Ucraina sono intimamente legati per sempre dall'immigrazione. Più di un Canadese su trenta è di origine ucraina, come lo sono mia moglie, i miei figli e i miei nipoti" (54).


Il 12 dicembre 2013, vale a dire una settimana dopo John Baird, Peter Goldring è andato a Kiev. Non appena arrivato, è andato a piazza Maidan, ma non da solo. Era accompagnato da Andrii Sorokhan, un suo ex stagista del programma CUPP che abita a Kiev (55). Eppure Goldring non aveva necessità di una guida perché si tratta di una piazza che ben conosce per averne calcato il suolo nel corso di storici avvenimenti. Infatti Goldrimg era venuto a "dare una mano" alla "rivoluzione" arancione nove anni prima, quando fu annullato il secondo turno delle elezioni presidenziali del 2004. Aveva anche preso la parola dinanzi ad una folla enorme, incoraggiando gli attivisti a battersi per i loro diritti democratici.


Giunto in piazza, ha incontrato altri ex stagisti del programma CUPP impegnati  nell'Euromaidan. Erano i colleghi di Ustyna Mykytyuk, stagista della promozione CUPP 2011 (56) che si presenta come volontaria "che partecipa attivamente ai servizi di aiuto medico dell'Euromaidan (...) responsabile del coordinamento dei volontari e dei servizi di contabilità" (57).


Fatto sta che Goldring prende la parola sulla scena di piazza Maidan il 13 dicembre 2013 e, davanti a migliaia di persone, dichiara: "Popolo di Ucraina, voi siete cittadini di un grande paese indipendente con un avvenire fantastico! Un avvenire che si realizzerà se non sarà sotto il controllo di influenze straniere. Voi avete molti amici nel mondo che vi vogliono bene. A Ottawa, a Edmonton... Noi siamo con voi perché è giusto così, e contro a ciò che è male...". I manifestanti del Maidan risposero con un "Thank you Canada", ripetuto all'unisono diverse volte (58).


Imitando Harper nel 2007, Goldring non ha dimenticato di menzionare "l'influenza straniera" nel suo discorso. Ma allora come può essere interpretata la presenza di un deputato candese in quel luogo e in quel preciso momento? "Amicizia" o "influenza straniera"?


Tutti e due, forse?

 


l pellegrinaggio ucraino

Essere i primi in tutto quello che riguarda l'Ucraina è sempre stata la maggiore preoccupazione della diplomazia canadese. Come nel 1991, non si poteva perdere l'occasione di riconoscere immediatamente il governo post Euromaidan.


Il 22 marzo 2014, Stephen Harper ha effettuato una visita in Ucraina così diventando il primo leader di un paese del G7 a farlo. L'avvenimento è stato in questi termini riportato dai media canadesi, che ne hanno fatto titoloni definendolo "storico". Nel discorso pubblico tenuto al fianco del nuovo Primo Ministro ucraino Arseni Yatseniuk, non ha dimenticato di menzionare l'enorme diaspora ucraina in Canada: "Vi porto il saluto di tutti i Canadesi, e non solo di quel più di un milione di Canadesi di origine ucraina. La terza più grande comunità ucraina nel mondo intero". E, a proposito delle recenti manifestazioni in piazza Maidan: "Voi avete offerto ispirazione e scritto un nuovo capitolo nella storia continua dell'umanità nella lotta per la libertà, la democrazia e la giustizia" (59)




Allocuzione di Stephen Harper a Kiev (22 marzo 2014)


Ispiratrice l'azione del "Pravy Sektor"? Democratico un colpo di Stato contro un presidente democraticamente eletto?

 

Video del viaggio di Stephen Harper a Kiev (22 marzo 2014) pubblicato sul sito del Primo Ministro del Canada


Ma, nonostante questa visita fosse ispirata da una volontà di primazia, essa non è che la più recente di una lunga serie di visite ufficiali di personalità canadesi di alto rango in questo paese.


La prima personalità canadese a recarsi in Ucraina dopo l'indipendenza fu il defunto Governatore Generale del Canada, Ramon Hnatyshyn. La visita, del 1992, fu molto speciale in quanto il Governatore era di origine ucraina. Poi fu la volta del Primo ministro Jean Chrétien (1999), la Governatrice Generale Adrienne Clarkson (2005), la Governatrice Generale Michaelle Jean (2009) e il Primo Ministro Stephen Harper (2010). Da parte ucraina, due presidenti sono andati in Canada: Leonid Kutchma (1994) e Viktor Yuschenko (2008). Kutchma scelse il Canada come meta del suo primo viaggio all'estero al posto della Russia (60).


Visita ufficiale della Governatrice Generale Michaelle Jean in Ucraina (2009)


Queste visite numerose e frequenti dimostrano che il Canada mantiene stretti legami con l'Ucraina. E' quello che fa dire al giornalista Doug Saunders: "Questi legami, e i voti che essi assicurano, faranno sì che i leader canadesi continueranno a recarsi a Kiev" (61).


A proposito di sanzioni

Mercoledì 26 febbraio 2014, il nuovo governo ucraino post-Euromaidan è stato presentato alla folla ammassata in piazza dell'indipendenza a Kiev. diversi portafogli e posti chiave sono stati conferiti ai militanti di "Svoboda", un partito di estrema destra ultra-nazionalista che collabora con gruppuscoli paramilitari apertamente fascisti e filo-nazisti (62).


A richiesta del presidente Vladimir Putin, il Consiglio della Federazione (Camera Alta del Parlamento russo) ha autorizzato, il 1° marzo 2014, l'invio di truppe in Ucraina per proteggervi i cittadini russi. A seguito di ciò, il Canada ha richiamato il proprio ambasciatore a Mosca (63). Il presidente russo si  ricreduto tre giorni dopo: "Per quanto riguarda l'invio di truppe, non è necessario per il momento. Ma questa possibilità esiste" (64).


Il 3 marzo 2014, la Camera dei comuni canadese ha adottato all'unanimità una mozione che condanna "fermamente" un intervento "provocatore" della Russia. L'indomani, una bandiera ucraina è stata issata sulla collina parlamentare a Ottawa (65) e le attività militari con la Russia sono state sospese (66).



La bandiera ucraina è stata issata il 4 marzo 2014 sulla collina del Parlamento (Ottawa) di fianco all'edificio Est


Con l'intento di condannare “l'invasione militare dell'Ucraina", Stephen Harper ha annunciato, il 7 marzo 2014, sanzioni nei confronti "di un certo numero di persone responsabili della minaccia alla integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina". Da parte sua, John Baird ha confermato l'espulsione di nove soldati russi in addestramento in Canada "per far loro sapere che non sono più i benvenuti" (67).


Il 16 marzo 2014 la Crimea approva plebiscitariamente l'unione con la Russia. Le sanzioni canadesi contro la Russia non si fanno attendere. il 17 marzo 2014 il Regolamento sulle speciali misure economiche nei confronti della Russia entra in vigore onde rispondere "alla gravità della violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina da parte della Russia". Il 18 e il 21 marzo il Regolamento viene modificato per includervi altri nominativi. La lista delle persone sanzionate passa da 10 a 32 nomi (68). La lista iniziale menzionava sette Russi e tre Ucraini. 

Citiamo a titolo di esempio Sergei Yuryevich Glazyev, il consigliere del presidente russo Vladimir Putin, Dmitry Olegovich Rogozin, vice primo ministro della Federazione russa o Serhiy Valeriyovich Aksyonov, primo ministro della Repubblica autonoma di Crimea (69).


Il 22 marzo Harper vola a Kiev e vi fa delle altisonanti dichiarazioni antirusse, non nascondendo il desiderio di cacciare Putin dal G8 e di ritornare al G7: "Quanto alla questione della presenza della Russia nel G8, è una discussione che faremo coi nostri colleghi (del G7). Io non credo che occorra molta fantasia per capire quale è il mio pensiero, ma sicuramente ascolterò quello che i nostri partner del G7 hanno da dire, prima di prendere decisioni definitive" (70).


Come rappresaglia, la Russia ha adottato sanzioni contro il Canada il 24 marzo 2014. Sulla lista delle 13 persone raggiunte da queste misure, si trovano nomi di persone collegate alla comunità canado-ucraina delle quali abbiamo parlato più su: la senatrice Raynell Andreychuk, i deputati Ted Opitz e James Bezan, oltre al presidente dell'UCC, Paul Grod.



Harper incontra i leader della comunità canado-ucraina (30 gennaio 2014)
Da sinistra a destra: Jason Kenney, Eugene Czolij, Ihor Bardyn, Ted Opitz,
Adriana Buyniak Wilson, Bohdan Onyschuk, Rt. Hon. Stephen Harper, Paul Grod,
Lisa Shymko, Sénatrice Raynell Andreychuk, Orest Steciw, James Bezan, Taras Zalusky


Quest'ultimo ha ironizzato sulla sua pagina Twitter: "Fieramente sanzionato da Putin (...) Non potrò visitare il nuovo palazzo di Yanukovich in Russia"


Tweet di Paul Grod dopo le sanzioni russe


E' stato Harper a prendere la sua difesa e polemizzare con la Russia: "Hanno sanzionato un uomo per la sola ragione che è ucraino. Che cosa dite adesso sulla 
mentalità di questo governo (russo)"? (72)


Ma Paul Grod non è anche canadese?



Cliccare qui per visionare le dichiarazioni di Stephen Harper sulle 
sanzioni alla Russia



Considerazioni economiche

Sarebbe ingenuo pensare che solo considerazioni di politica interna siano alla base delle scelte della diplomazia canadese. Certamente la diaspora canado-ucraina è senza alcun dubbio una delle più influenti e il suo voto è un prodotto assai ricercato, ma molto di più si impone una politica che faccia convergere le esigenze domestiche con quelle economiche. Proprio coma ha detto John Baird, il Canada non è più un arbitro, ma ha degli "interessi".


Nel settembre 2009, il governo canadese ha annunciato l'apertura delle discussioni su un accordo di libero scambio con l'Ucraina. Secondo il ministro del commercio internazionale canadese, "questo accordo con l'Ucraina potrebbe favorire l'apertura di mercati per le esportazioni canadesi (...) Contribuisce inoltre a rafforzare l'economia canadese , a creare nuovi posti di lavoro e ridurre i prezzi per i consumatori canadesi". Nel 2008, le esportazioni canadesi verso l'Ucraina hanno raggiunto il valore di 229,7 milioni di dollari, un aumento dell'80% rispetto all'anno precedente e del 400% rispetto al 2004 (73). Notiamo che queste date corrispondono ai periodi successivi alle "rivoluzioni" arancioni.


Dopo diversi incontri di negoziato, l'accordo di libero scambio non è stato ancora firmato. E' perciò che durante la sua recente visita a Kiev (22 marzo 2014), Harper non ha dimenticato, tra due frecciate alla Russia, di annunciare la ripresa delle discussioni su questo accordo (74).


Ma, al di là delle relazioni bilaterali che incantano la diaspora ucraina in Canada, la posta in gioca energetica è assai più lucrosa. Infatti l'Unione Europea (UE) e i suoi Stati membri importano il 30% del gas dalla Russia (75). La dipendenza dal gas russo varia dal 15% per la Francia, 60% per l'Ucraina e 100% per i paesi baltici (76). L'Ucraina ha una grande importanza geostrategica nella misura in cui il 60% del gas russo destinato all'Europa transita per questo paese (77).


Lo scontro Occidente-Russia sul conflitto ucraino può dunque privare l'Europa di una gran parte del gas che essa consuma se la Russia decidesse di chiudere i rubinetti che alimentano l'Ucraina in caso di deterioramento della situazione. D'altra parte, e per altre ragioni, è quello che è accaduto nel 2006 e 2009, quando la compagnia di Stato russa Gazprom ha fermato tutte le sue esportazioni attraverso questo paese. 
Notiamo ancora una volta che si tratta di date che corrispondono ai periodi post-"rivoluzioni" arancioni.


Il presidente Obama, vendendo nel conflitto ucraino una occasione insperata di smerciare i suoi stock di gas scisto e, nello stesso tempo, di ridurre le esportazioni di gas russo verso la UE, non ha esitato a offrire i suoi servizi. Dopo un summit coi responsabili della UE il 26 marzo 2014, ha spiegato che "la questione dell'energia è centrale. L'Europa deve trovare il modo di diversificare i suoi approvvigionamenti. Gli Stati Uniti hanno la fortuna di esserne riccamente dotati. Accelerare il movimento sarebbe buono per la UE e per gli Stati Uniti. E' qualcosa che non si può realizzare dall'oggi al domani. Ma è adesso che occorre agire, nell'emergenza" (78).


Ma siccome il Canada è il terzo produttore di gas naturale al mondo dopo la Russia e gli Stati Uniti (79), ha anche lui qualcosa da dire sull'approvvigionamento di idrocarburi all'Europa.


E' l'opinione di Stephen Harper, che pensa che il Canada potrebbe approfittare della situazione ucraina per vendere agli Europei un accesso al petrolio e al gas naturale dell'Ovest canadese (80).


John Baird, dal canto suo, ha valutato che "la crisi in Ucraina ha accentuato l'importanza di immettere il petrolio e il gas naturale canadese sui mercati internazionali". Ha aggiunto che "la recente annessione della Crimea da parte di Mosca spinge il Canada ad accelerare la costruzione di infrastrutture che gli permettano di accrescere le sue esportazioni". Ha poi enunciato la sua strategia di marketing ricordando che "la crisi in Europa orientale, che getta un'ombra su tutta l'Europa, ci ricorda che il Canada è uno dei pochi paesi che dispongono di importanti riserve di petrolio ad avere contemporaneamente una economia aperta fondata sul primato del diritto e una democrazia stabile e liberale (81).




Cliccare qui per visionare la dichiarazione
di John Baird


E' divertente notare che meno di 24 ore separano le dichiarazioni di Obama, di Harper e di Baird.


In un articolo pubblicato tre settimane prima di queste dichiarazioni, il giornalista del Quebec, Pierre Dubuc, spiegava che "gli interessi petroliferi dell'Alberta, freneticamente alla ricerca di nuovi mercati, e il governo Harper fanno lo stesso calcolo (degli Stati Uniti). Approvvigionare l'Europa di petrolio, e renderla dipendente dall'America del Nord per l'energia, permetterebbe loro di assumere posizioni più aggressive nei confronti della Russia (...) Per raggiungere i mercati europei, il petrolio dell'ovest canadese dovrà necessariamente transitare per il Quebec. Il progetto di oleodotto del Trans Canada Pipeline che dovrà giungere al porto di St John nel Nuovo Brunswick è perfetto per svolgere questo ruolo" (82).


E Dubuc conclude: "La politica ucraina del governo Harper non è una politica di sostegno del popolo ucraino, ma una politica di supporto a dei gruppi neo-fascisti, una politica dettata dagli interessi petroliferi dell'ovest canadese".


Così, sia gli Stati uniti che il Canada hanno tutto l'interesse a provocare la Russia perché la situazione in Ucraina si aggravi al fine di: i) rendere odiosi i Russi, ii) convincere gli Europei ad affrancarsi dal gas russo e iii) creare una zona transatlantica di esportazione dell'energia verso l'UE.


Tutta via la Russia, avendo compreso il pericolo di far transitare tanto gas attraverso un paese tanto instabile e così "infiltrato" come l'Ucraina, ha avviato colossali lavori per aggirare questo paese. Come spiega bene Pierre Terzian, la quantità di gas che transita per l'Ucraina potrebbe passare dal 60 al 26% grazie a gasdotti come il "South Stream" che sarà pienamente operativo nel 2019, cosa che priverà Kiev di enormi entrate e dei forti sconti sul prezzo del gas praticati da Gazprom a questo paese (83)




Esportazione del gas russo verso la UE (fonte: Le Monde)


Così, se l'importanza dell'Ucraina nel settore energetico va diminuendo, bisogna trovare altri strumenti per ridurre la dipendenza dell'UE dal gas russo. E per far ciò nulla è meglio del "Russia-Bashing": la Russia putiniana e autocrate, corrotta, omofoba, irrispettosa dei diritti e delle libertà, un nuovo III Reich, Senza dimenticare l'asilo concesso alla "spia" Edward Snowden, il trattamento inumano riservato alle "gentili" Pussy Riot, la repressione brutale nei confronti dei militanti di Greenpace, ecc. Insomma tutto il menu che ci servono i media occidentali "mainstream", e questo ben prima della crisi ucraina. La campagna anti-Putin e anti-russa che ha accompagnato i Giochi Olimpici di Sochi ne è una prova evidente (84). In tale ottica, la recente unione della Crimea alla Russia rappresenta una occasione ideale di denigrazione. Essa permette di aggiungere altri aggettivi alla Russia putiniana, come espansionista, annessionista, neo-imperialista, aggettivi che provocano la paura dei paesi che confinano con la Russia. Perché, checché se ne dica, l'Occidente non ha alcuna intenzione di riportare la Crimea in Ucraina. Tutti sanno che questa regione è russa e lo resterà per lungo tempo. No, l'idea è di fare della Russia un avversario, un rivale, addirittura un oppositore. D'altronde, dal punto di vista occidentale, non lo è già nel conflitto siriano?


Il compito che si propongono Canada e Stati uniti è di convincere l'UE che la sua sicurezza energetica potrà essere assicurata solo dai suoi alleati nord-americani e non dai Russi.


Si capisce allora perché Harper abbia fatto dell'esclusione della Russia dal G8 il suo cavallo di battaglia. "Io penso che non dobbiamo ingannarci. E' il G7 più uno", ha già dichiarato (85). E' probabilmente questo che spiega il linguaggio "muscolare" e irriverente dei Nord Americani nei confronti della Russia, a paragone di quello più riservato degli Europei.



Conclusioni

Occorre dunque ammettere che il Canada è un protagonista nella vicenda ucraina, proprio come la Russia, l'UE e gli Stati Uniti, per quanto il suo ruolo non venga enfatizzato dai media. D'altra parte il Canada ha relazioni privilegiate con l'Ucraina. Esse si fondano sull'esistenza di una diaspora canado-ucraina molto influente, forte di più di 1,2 milioni di persone e istallata da più di un secolo in Canada. Dopo l'indipendenza dell'Ucraina, questi legami si sono considerevolmente consolidati, come testimoniano le numerose visite ufficiali tra i due paesi. Da parte sua, il Canada ha partecipato attivamente alla "rivoluzione" arancione e a Euromaidan, con l'intento di influenzare la politica ucraina. Proprio come talune organizzazioni statunitensi (USAID, NED, ecc), il Canada promuove e finanzia programmi di "esportazione" della democrazia, particolarmente destinati all'Ucraina con l'intento di formare dei futuri leader ucraini che abbiano un punto di vista filo-occidentale, perfino filo-canadese. 

Per il Canada, l'Ucraina è interessante per molte ragioni. Primo, la sua diaspora costituisce un elettorato non trascurabile che, nella sua maggioranza, approva la politica canadese nei confronti dell'Ucraina. Secondo, questo paese rappresenta un mercato di 45 milioni di persone per le esportazioni canadesi. Terzo, nel conflitto che la oppone alla Russia, questo paese può servire da spauracchio suscettibile di aprire nuovi mercati dell'energia, che permettano al Canada di esportare il suo petrolio verso l'UE, sostituendosi alle forniture della Russia.


Ma che cosa pensano di tutto questo gli Ucraini che vorrebbero vivere pacificamente nel loro paese, in rapporti di buon vicinato coi popoli limitrofi e lontano dagli estremismi politici e dagli interessi geostrategici stranieri?


Malauguratamente, nessuno ha chiesto il loro parere.




Riferimenti:


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2. Euromaidan News, « EuroMaidan Chronicle in English for Thursday December 5th 2013 (Day #15)», 6 dicembre 2013,
http://euromaidannews.com/2013/12/06/1011

3. The Canadian Press, « John Baird Meets New Ukrainian Prime Minister Arseny Yatseniuk », Huffington Post, 28 febbraio 2014,
http://www.huffingtonpost.ca/2014/02/28/john-baird-ukraine-prime-minister_n_4873011.html


4. Ahmed Bensaada, « Ucraina: autopsia di un colpo di Stato", parte prima e seconda,
www.ossin.org
http://www.ossin.org/ucraina/ucraina-autopsia-di-un-colpo-di-stato.html
http://www.ossin.org/ucraina/ucraina-autopsia-colpo-stato-parte-seconda.html


5. Policy Magazine, Vol.2,  n°1, Gennaio-Febbraio 2014, p.2,
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6. Laura Stone, « Lunch with John Baird: not out for validation from ‘elites’ and why he’s scared of Iran », Global News 20 dicembre 2013,
http://globalnews.ca/news/1043271/lunch-with-john-baird-not-out-for-vindication-from-elites-his-leadership-ambitions-and-why-hes-scared-of-iran/


7. Yaroslav Baran, « Canada’s Place at Ukraine’s Euromaidan », Policy Magazine, Vol.2,  n°1, Gennaio-Febbraio 2014, p.24,
http://policymagazine.ca/pdf/5/PolicyMagazineJanuary-February2014.pdf


8. The Ukrainian Weekly, « For the record: WCFU appeals to President Bush, PM Mulroney », 1° settembre 1991, No. 35, Vol. LIX,
http://www.ukrweekly.com/old/archive/1991/359107.shtml


9. George Bush: « The President's News Conference With Prime Minister Mulroney of Canada in Kennebunkport, Maine », 26 agosto 1991, Online by Gerhard Peters and John T. Woolley, The American Presidency Project. University of California, Santa Barbara,
http://www.presidency.ucsb.edu/ws/?pid=19928


10. Kathryn Blaze Carlson, « Ukrainian-Canadians have a strong voice in Ottawa », The Globe and Mail, 1° febbraio 2014,
http://www.theglobeandmail.com/news/politics/ukrainian-canadians-have-a-strong-voice-in-ottawa/article16647646/


11. National Post, « When Ukraine became free », 26 aprile 2007,
http://www.canada.com/nationalpost/news/issuesideas/story.html?id=3395982e-3709-446a-bfac-3d24b6291b1c


12. Haran, Olexiy. « Disintegration of the Soviet Union and the U.S. Position on the Independence of Ukraine »,  Discussion Paper 95-09, Center for Science and International Affairs, John F. Kennedy School of Government, Harvard University, Agosto 1995,

http://belfercenter.ksg.harvard.edu/publication/2933/disintegration_of_the_soviet_union_and
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13. Ufficio del Primo Ministro del Canada, « Le Premier ministre Harper félicite l'ancien Premier ministre Brian Mulroney, lauréat d'un prix remis à l'occasion d'un dîner ukrainien », 18 avril 2007,
http://www.pm.gc.ca/fra/nouvelles/2007/04/18/premier-ministre-harper-felicite-lancien-premier-ministre-brian-mulroney-0


14. Vedi riferimento 4.

15. Ian Traynor, « US campaign behind the turmoil in Kiev », The Guardian, 26 novembre 2004,
http://www.theguardian.com/world/2004/nov/26/ukraine.usa


16. Mark MacKinnon, « Agent orange: Our secret role in Ukraine », The Globe and Mail, 14 aprile 2007,
http://www.theglobeandmail.com/incoming/agent-orange-our-secret-role-in-ukraine/article1354140/?page=all


17. Canadian International Development Agency (CIDA), « Final Report of the Canadian Observers Mission to Ukraine », Maggio 2005,
http://archive.is/Afrxk#selection-579.0-579.57


18. Ibid.


19. Rassemblement pour la Culture et la Démocratie (RCD), « Le RCD participe à une mission d’études au Canada », 22 dicembre 2013,
http://www.rcd-algerie.org/details_article.php?Rid=167&Aid=1655&titre=Le%20RCD%20participe%20%E0%20une%20mission%20d%92%E9tudes%20au%20Canada


20. Vedi riferimento 16.

21. Official Website of the President of Ukraine, « Kateryna Yushchenko »,
http://archive.is/qNGvu#selection-573.1-573.20


22. The Kyiv Post, « Yushchenko's wife receives Ukrainian citizenship », 1° aprile  2005,
http://www.kyivpost.com/content/business/yushchenkos-wife-receives-ukrainian-citizenship-22542.html


23. Ufficio del Governatore generale del Canada, « Her Excellency the Right Honourable Adrienne Clarkson “The best of Canada: Whether patrolling the dusty streets of Kabul or saving the life of a school-bus driver in rural Ontario, Canadians always rise to the challenge” », 5 febbraio 2005,
http://archive.gg.ca/media/doc.asp?lang=e&DocID=4379


24. Liberal, « Liberal parliamentarians meet with Yaroslav Davydovych », 20 novembre 2009,
https://www.liberal.ca/press-release/liberal-parliamentarians-meet-with-yaroslav-davydovych/


25. Justin Raimondo, « The Orange Revolution, Peeled », Antiwar, 8 febbraio 2010,
http://original.antiwar.com/justin/2010/02/07/the-orange-revolution-peeled/


26. I24NEWS, « Ukraine: 15.000 manifestants rassemblés pour honorer la mémoire d'un nationaliste », 2 gennaio 2014,
http://www.i24news.tv/fr/actu/international/europe/140102-ukraine-15-000-manifestants-rassembles-pour-honorer-la-memoire-d-un-nationaliste


27. Doug Saunders, « Politicians keep going, but Canadian business gives up on Ukraine », The Globe and Mail, 26 ottobre 2010,
http://www.theglobeandmail.com/news/world/politicians-keep-going-but-canadian-business-gives-up-on-ukraine/article4190655/


28. Statistics Canada, « 2011 National Household Survey: Data tables »,
http://www12.statcan.gc.ca/nhs-enm/2011/dp-pd/dt-td/Rp-eng.cfm?TABID=2&LANG=E&APATH=3&DETAIL=0&DIM=0&FL=A&FREE=
0&GC=0&GID=1118296&GK=
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29. Liliane Charrier, « Ukraine : le Canada au cœur de la révolte », TV5, 23 marzo 2014,
http://www.tv5.org/cms/chaine-francophone/info/Les-dossiers-de-la-redaction/Ukraine-2014/p-27795-Ukraine-le-Canada-au-coeur-de-la-revolte.htm


30. Wikipedia, « List of Ukrainian Canadians »,
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31. Frances A. Swyripa, « Canadiens d’origine ukrainienne », The Canadian encyclopedia, 4 aprile 2012,
http://www.thecanadianencyclopedia.ca/fr/article/ukrainian-canadians/


32. Ibid.


33. Marina Shevchuk, « Ukrainian Canadian population is on the rise », Ukrainien Vancouver, 14 marzo 2014,
http://ukrainianvancouver.com/eng/?p=706


34. Kathryn Blaze Carlson, « Ukrainian-Canadians have a strong voice in Ottawa », The Globe and Mail, 1° febbraio 2014,
http://www.theglobeandmail.com/news/politics/ukrainian-canadians-have-a-strong-voice-in-ottawa/article16647646/


35. Kathryn Blaze Carlson, « Canada makes strong commitment to Ukraine », The Globe and Mail, 28 février 2014,
http://www.theglobeandmail.com/news/politics/ottawa-supports-ukraines-territorial-integrity-in-face-of-russian-aggression/article17165279/


36. Wikipedia, « Ukrainian Canadian »,
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39. Vedi riferimento 16.

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41. Associated Press and Canadian Press, « Russia slaps entry ban on 13 Canadian lawmakers, officials in retaliation for Ukraine sanctions », National Post, 24 marzo 2014,
http://news.nationalpost.com/2014/03/24/russia-slaps-entry-ban-on-13-canadian-lawmakers-officials-in-retaliation-for-ukraine-sanctions/


42. Ukrainian Canadian Congress, « Euromaidan »,
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43. Ukrainian Canadian Social Services, « Donate to the Maidan (EuroMaidan) in Ukraine! »,
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44. Vedi riferimento 4.

45. Ewen MacAskill, « Ukraine crisis: bugged call reveals conspiracy theory about Kiev snipers », The Guardian, 5 marzo 2014,
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51. CBC News, « Judicial recounts expected in 2 ridings », 3 maggio 2011,
http://www.cbc.ca/news/politics/judicial-recounts-expected-in-2-ridings-1.995834


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53. Ukrainian Echo, « Ukraine’s students return to parliament », 13 novembre 2013,
http://www.homin.ca/news.php/news/12716/group/23


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http://www.parl.gc.ca/HousePublications/Publication.aspx?DocId=4208430&Language=E&Mode=1&Parl=40&Ses=2


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http://www.katedra.org/LinkClick.aspx?fileticket=sQCz1y9tD4E%3D&tabid=74


56. CUPP 2011 Newsletter, « CUPP Interns », Autunno 2011, n°2,
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http://petergoldring.com/media/1220-PeterGoldring-Brochure.pdf


59. Steven Chase, « Globe in Kiev: Harper signals he wants Russia out of G8 during trip to Kiev », The Globe and Mail, 22 marzo 2014,
http://www.theglobeandmail.com/news/world/harper-arrives-in-kiev-as-first-g7-leader-to-stand-beside-new-regime-in-ukraine/article17626425/


60. Internet Encyclopedia of Ukraine, « Kuchma, Leonid »,
http://www.encyclopediaofukraine.com/display.asp?linkpath=pages%5CK%5CU%5CKuchmaLeonid.htm


61. Vedi riferimento 27.

62. Vedi riferimento 4.

63. Jacques N. Godbout, « Le Canada suspend sa participation au G8 de Sotchi et rappelle son ambassadeur à Moscou », 45e Nord, 1° marzo 2014,
http://www.45enord.ca/2014/03/canada-suspend-participation-g8-sotchi-rappelle-ambassadeur-moscou-stephen-harper-john-baird/


64. Le soir, « Poutine: l’envoi de troupes russes en Ukraine "pas nécessaire pour le moment" », 4 marzo 2014,
http://www.lesoir.be/484605/article/actualite/fil-info/fil-info-monde/2014-03-04/poutine-l-envoi-troupes-russes-en-ukraine-pas-necessaire-pour-moment


65. Radio-Canada, « Une manifestation a eu lieu devant l’ambassade de Russie à Ottawa », 4 marzo 2014,
http://ici.radio-canada.ca/regions/ottawa/2014/03/04/005-ottawa-manifestation-ukraine-ambassade-russie.shtml


66. Jean-François Bélanger, « Le Canada suspend ses relations militaires avec la Russie », Radio-Canada, 4 marzo 2014,
http://ici.radio-canada.ca/nouvelles/politique/2014/03/04/011-canada-suspend-activites-militaires-avec-la-russie.shtml


67. Peter Rakobowchuk, « Le Canada s'apprête à imposer des sanctions économiques à la Russie », La Presse, 7 marzo 2014,
http://www.lapresse.ca/international/dossiers/ukraine/201403/07/01-4745566-le-canada-sapprete-a-imposer-des-sanctions-economiques-a-la-russie.php


68. Gouvernement du Canada, Affaires étrangères, Commerce et Développement Canada, « Sanctions Économiques actuelles : Russie »,
http://www.international.gc.ca/sanctions/russia-russie.aspx?lang=fra


69. Bureau du Premier ministre du Canada, « Liste des sanctions », 17 marzo 2014,
http://www.pm.gc.ca/fra/nouvelles/2014/03/17/liste-de-sanctions


70. Mary Chastain, « Canada’s Stephen Harper Visits Ukraine, Wants Russia Out of G8 », Breitbart, 22 marzo 2014,
http://www.breitbart.com/Big-Peace/2014/03/22/Canada-PM-Harper-Visits-Ukraine-Wants-Russia-Out-of-G8


71. Vedi riferimento 41.

72. Sonja Puzic, « Canada 'united' with G7 on sending message to Russia: Harper », CTVNews, 25 marzo 2014,
http://www.ctvnews.ca/world/canada-united-with-g7-on-sending-message-to-russia-harper-1.1744673


73. Gouvernement du Canada, « Minister Day Announces Free Trade Talks with Ukraine », 22 settembre 2009,
http://news.gc.ca/web/article-en.do?m=/index&nid=484269


74. Vedi riferimento 59.

75. Philippe Bernard et Jean-Michel Bezat, « Ukraine : le gaz russe, arme à double tranchant », Le Monde, 8 marzo 2014,
http://www.lemonde.fr/europe/article/2014/03/08/ukraine-le-gaz-russe-arme-a-double-tranchant_4379867_3214.html


76. Anna Villechenon, « Le gaz russe, enjeu crucial pour l'Ukraine et l'Union européenne », Le Monde, 3 marzo 2014,
http://www.lemonde.fr/europe/article/2014/03/03/le-gaz-russe-enjeu-crucial-pour-l-ukraine-et-l-union-europeenne_4376476_3214.html


77. Ibid.


78. Jean-Jacques Mevel, « Obama prêt à livrer du gaz à l'UE pour casser l'emprise russe », Le Figaro, 26 marzo 2014,
http://www.lefigaro.fr/international/2014/03/26/01003-20140326ARTFIG00307-obama-pret-a-livrer-du-gaz-a-l-ue-pour-casser-l-emprise-russe.php


79. Office national de l’énergie, « Le gaz naturel au Canada : une nouvelle donne », mars 2010,
http://www.one-neb.gc.ca/clf-nsi/rnrgynfmtn/nrgyrprt/ntrlgs/ntrlgsdlvrblty20102012/fctsh1007-fra.html


80. Stéphane Parent, « Profiter de la crise ukrainienne pour vendre à l’Europe le pétrole de l’Ouest canadien », RCI Net, 28 marzo 2014,
http://www.rcinet.ca/fr/2014/03/28/profiter-de-la-crise-ukrainienne-pour-vendre-a-leurope-le-petrole-de-louest-canadien/


81. La Presse canadienne, « Baird: la crise en Ukraine montre la nécessité d’exporter le pétrole canadien », Le Devoir, 27 marzo 2014,
http://www.ledevoir.com/politique/canada/403862/baird-la-crise-en-ukraine-montre-la-necessite-d-exporter-le-petrole-canadien


82. Pierre Dubuc, « Ukraine : la politique étrangère pétrolière de Stephen Harper », L’Aut’Journal, 5 marzo 2014,
http://www.lautjournal.info/default.aspx?page=3&NewsId=5178


83. Pierre Terzian, « La crise énergétique ukrainienne », Le Monde, 31 marzo 2014,
http://www.lemonde.fr/idees/article/2014/03/31/la-crise-energetique-ukrainienne_4392491_3232.html


84. Jérôme Blanchet-Gravel, « Réflexions sur Sotchi et le "Russie bashing" », Le Huffington Post, 14 febbraio 2014,
http://quebec.huffingtonpost.ca/jerome-blanchet-gravel/sotchi-russie-bashing_b_4767731.html


85. Vedi riferimento 70.

 

 



Questo articolo è stato pubblicato da Reporters quotidiani algerini, 7 aprile 2014 (pp. 12-16)

 



 

 

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